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LE ORIGINI
Il
finocchio (Foeniculum vulgare L.) è una ombrellifera originaria del
bacino del Mediterraneo. Le forme selvatiche erano già conosciute all'epoca
greco-romana ed in Italia si possono ancora trovare nei luoghi sassosi e
soleggiati, specialmente lungo le coste.
Le prime notizie sul finocchio, nella forma attualmente coltivata, furono
riportate da alcuni scrittori italiani nel Cinquecento.
LA COLTIVAZIONE DEL
FINOCCHIO
Con 17.000
ettari investiti a finocchio, da cui si ottiene una produzione pari a circa
370.000 tonnellate, l'Italia è il paese in cui questa coltura è maggiormente
diffusa a livello mondiale.
L'esportazione interessa, ogni anno, circa 25.000 tonnellate di finocchio,
indirizzate principalmente verso Francia e Svizzera.
Le regioni più importanti per questo ortaggio sono Puglia (da cui proviene circa
il 30% del raccolto nazionale), Campania (18%), Lazio (11%), Sicilia (9%),
Marche (9%), Abruzzo (5%), Calabria (4,5%) ed Emilia-Romagna (4%).
Per quanto riguarda il panorama varietale, la maggior parte della produzione di
finocchio proviene da semi di popolazioni locali, come Grossissimo di Napoli,
Tondo pugliese o di Barletta, Tondo di Sicilia, Romanesco, Parmigiano e
Mantovano.
IL CALENDARIO DEL FINOCCHIO
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GEN |
FEB |
MAR |
APR |
MAG |
GIU |
LUG |
AGO |
SET |
OTT |
NOV |
DIC |
Epoca di raccolta |
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Presenza sul mercato |
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LE CARATTERISTICHE DEL
FINOCCHIO
Appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, il finocchio possiede la radice
principale fittonante. Il fusto, cilindrico, presenta striature longitudinali e
ramificazioni che terminano con una infiorescenza ad ombrella.
Il frutto è un achenio oblungo, di colore avorio scuro.
Originario dei paesi caldi, il finocchio presenta una scarsa resistenza al
freddo.
Per quanto riguarda i terreni, i migliori risultati si ottengono in quelli di
medio impasto, profondi, ben sistemati, fertili e ricchi di sostanza organica.
Benché caratterizzato da un modesto valore energetico e da scarse proprietà
alimentari, il finocchio è molto apprezzato per il gusto gradevole, dolce ed
aromatico.
La parte commestibile del finocchio è il grumolo, vale a dire la base delle
foglie.
CONSUMO E CONSERVAZIONE
Ortaggio di
basso contenuto calorico, il finocchio gode di azione digestiva,
antifermentativa, spasmolitica, diuretica e carminativa (combatte l'accumulo di
gas intestinali).
Gli impacchi di decotto di semi di finocchio sono un eccellente rimedio contro
le affezioni delle palpebre e degli occhi.
In cosmesi, si usa il succo come ingrediente di preparati per pelli stanche ed
avvizzite.
Varie le modalità di consumo di questo ortaggio: crudo (in pinzimonio o in
insalata), lessato e condito, fritto, alla parmigiana o, ancora, ricoperto di
salsa besciamella.
I finocchi più adatti per le insalate sono quelli tondi e croccanti, mentre
quelli di forma allungata sono migliori cucinati.
Per la sua proprietà digestiva, il finocchio è consigliato a fine pasto;
inoltre, è utile masticarlo per pulire denti e gengive.
Ad una temperatura di 0-2 °C ed un'umidità relativa del 90-95%, coperto da una
pellicola di polietilene, il finocchio si può conservare per 15-20 giorni.
COMPOSIZIONE E VALORE
ENERGETICO DEL FINOCCHIO
(100 gr. di prodotto)
Parte edibile |
59 % |
Acqua |
93.2 g |
Proteine |
1.2 g |
Lipidi |
0 g |
Glucidi disponibili |
1 g |
Fibra alimentare |
2.2 g |
Energia |
9 kcal |
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Sodio |
0 mg |
Potassio |
0 mg |
Ferro |
0.5 mg |
Calcio |
45 mg |
Fosforo |
39 mg |
Niacina |
0.5 mg |
Vitamina C |
12 mg |
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Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione
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